Il monitoraggio del Mal dell’Esca nel vigneto

Come e quando monitorare i sintomi del Mal dell’Esca della vite, per valutarne l’andamento sintomatologico nel nostro vigneto.

Valutare l’andamento della malattia è importante per valutare lo stato di salute del nostro vigneto

Esca: il periodo migliore per vedere piante sintomatiche

Il periodo ideale per monitorare l’andamento della malattia è decisamente agosto. Infatti in questo periodo i sintomi sono visibili e facilmente confrontabili con altre patologie.

Pianta con evidenti sintomi di Mal dell'Esca. La pianta è stata segnata per il monitoraggio
Pianta con evidenti sintomi di Mal dell’Esca. La pianta è stata segnata per il monitoraggio

Schema di monitoraggio della malattia dell’Esca

All’interno di una particella soggetta a monitoraggio, oltre a riconoscere tempestivamente i sintomi espressi da una pianta malata, è necessario creare uno schema di monitoraggio.

Poiché la sintomatologia del Mal dell’Esca varia di anno in anno, l’osservazione della malattia e del decorso stesso richiede tempi lunghi: da 5 a 10 anni circa, per lo stesso vigneto sottoposto a controllo.


Quali sono i parametri per il monitoraggio del Mal dell’Esca

Oltre ad un accurato riconoscimento dei sintomi fogliari, è necessario prendere in considerazione anche altri parametri fondamentali, poiché si ricorda che non tutte piante infette sono sintomatiche.

Una buona norma per il monitoraggio del Mal dell’Esca nel vigneto, è caratterizzata dal segnare le piante con evidenti sintomi fogliari (o presenti in tutta la pianta di fronte ad un colpo apoplettico)

Anno dopo anno, tener conto dei seguenti parametri, ci aiuterà a creare un report valido per il nostro vigneto.

  • Cultivar: come è noto, non tutte le varietà di Vitis Vinifera sono ugualmente sensibili alla malattia. Tra la varietà internazionali più sensibili si ricordano il Sauvignon e il Cabernet Sauvignon
  • Relazione tra annata e piovosità: alcune piante colpite da carie bianca, riescono a ritardare il decorso della malattia, ma poiché il fungo ha danneggiato il sistema idrico interno, variazioni di irrigazione e stress idrico possono portare l’insorgenza di un colpo apoplettico.
  • E’ utile prendere nota della piovosità totale e la frequenza della stessa, nell’anno di monitoraggio, sopratutto nel periodo estivo.
  • Anno di impianto: conoscere l’anno di impianto delle varie piante ci permette di riconoscere quale sindrome può essere presente sulla pianta
  • Potatura: in vigneti in cui la potatura non viene eseguita rispettando il flusso della linfa, e dove vengono effettuate grosse ferite come i tagli di ritorno, è più probabile l’insorgenza della malattia.
  • Segnarsi la tipologia di potatura effettuata ci permetterà di suddividere le varie particelle ed avere un parametro di valutazione più preciso.
  • Sezionare le piante morte: sezionare le piante completamente secche è utile per individuare se la pianta è morta a causa di carie bianca.

Come utilizzare i dati raccolti durante il monitoraggio visivo del Mal dell’Esca

Al fine di monitorare il nostro vigneto compilare un report con il numero di piante morte, il numero di piante con evidenti sintomi durante l’estate ci aiuterà annata dopo annata, insieme con i parametri sopra descritti, con il monitoraggio del Mal dell’Esca nel nostro vigneto e a delineare il livello di infezione e il decorso della malattia.